Le crudités allontanano lo stress. A suggerirlo è uno studio condotto dall’Università di Otago, in Nuova Zelanda e pubblicato su Frontiers in Psychology, che ha analizzato i benefici che apporta all’organismo il consumo di frutta e verdura crude rispetto a quelle trasformate e quindi cotte, essiccate o in scatola. La regola vale soprattutto per carote, banane, mele, verdure a foglia verde scure come spinaci, pompelmi, lattuga, agrumi, bacche fresche, cetrioli e kiwi.
Secondo Tamlin Conner, docente di psicologia tra gli autori dello studio, le campagne sulla salute pubblica si sono sempre concentrate sugli aspetti quantitativi di frutta e verdura, ma non su come vengono preparati e consumati. Secondo lo studio la cottura e la lavorazione di frutta e verdura diminuiscono i livelli di nutrienti limitando un funzionamento emozionale ottimale.
E questo è stato provato dallo studio delle intervista ad oltre 400 giovani della Nuova Zelanda e degli Stati Uniti tra i 18 e i 25 anni; una fascia di età scelta dove si registra in genere il più basso consumo di frutta e verdura di tutte le età ma anche un alto rischio di disturbi mentali.
E’ emerso che i giovani che mangiavano frutta e verdura crude dimostravano un grado di soddisfazione e una salute psichica migliori di quelli che, invece, mangiavano gli stessi cibi lavorati. Secondo lo studio la cottura in alcuni casi potenzia l’efficacia di alcuni nutrienti ma in altri, invece, riduce i benefici di sostanze idrosolubili sensibili al calore come la vitamina C e B