La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato una determina dell’AIFA che riconosce che i pazienti che utilizzano l’aspirina a basse dosi (cardioaspirina) per la prevenzione cardiovascolare hanno una minore incidenza di tumori del colon-retto, anche se, come la stessa AIFA ha precisato in una nota successiva, questo non significa che la cardioaspirina ha una nuova indicazione terapeutica per questo tipo di tumore.
In ogni caso, l’Italia è il primo paese al mondo a riconoscere ufficialmente un beneficio aggiuntivo in campo oncologico dell’ASA a basse dosi utilizzata per la prevenzione cardiovascolare. Un tema dibattuto da anni e al centro di numerose ricerche.
Ad esempio nelle linee guida del 2016 della United States Preventive Services Task Force (USPSTF) per la prevenzione cardiovascolare e del cancro del colon retto è previsto l’utilizzo di ASA a basse dosi. Un’indicazione motivata da dati clinici che mostrano una riduzione del 10% dell’incidenza del cancro al colon-retto in pazienti ad alto rischio cardiovascolare, di età compresa tra 50-59 anni, in terapia cronica con cardioaspirina.
Alla base della determina dell’AIFA ci sono i risultati di due meta analisi. La prima ha considerato 4 studi che hanno arruolato 14.033 pazienti trattati con acido acetilsalicilico per la prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria. Dopo circa 5 anni di utilizzo, l’acido acetilsalicilico a basse dosi (da 75 mg fino a 300 mg/die) ha ridotto di quasi il 40% l’incidenza del cancro del colon-retto. Una seconda meta-analisi ha considerato 6 studi in prevenzione primaria su 35.535 persone ad elevato rischio cardiovascolare, che hanno utilizzato acido acetilsalicilico (a basse dosi, 75-100 mg/die), ha evidenziato una riduzione dell’incidenza complessiva di cancro del 24% a partire dal quarto anno di trattamento.
Secondo Carlo Patrono, Docente di Farmacologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’effetto preventivo sullo sviluppo del tumore potrebbe essere causato “dallo stesso meccanismo attraverso il quale l’acido acetilsalicilico a basse dosi esercita un effetto cardioprotettivo, cioè l’inibizione dell’attivazione piastrinica. La conseguenza di questa inibizione sarebbe rappresentata da una ridotta liberazione da parte delle piastrine di molteplici fattori che favoriscono la crescita tumorale e la diffusione metastatica delle cellule tumorali.”
Nuovi dati arrivano da uno studio appena pubblicato su The Lancet, in cui si dimostra che l’uso di aspirina in combinazione con acido eicosapentaenoico (Omega-3) è in grado di ridurre l’incidenza di tumori del colon retto in una popolazione ad alto rischio di sviluppare la malattia.
I ricercatori hanno reclutato 709 pazienti di 53 ospedali in tutta l’Inghilterra, tutti ad alto rischio di cancro al colon. Il team ha suddiviso i partecipanti in quattro gruppi di trattamento. Uno trattato solo con aspirina, un altro solo con acido eicosapentaenoico (EPA), il terzo gruppo assumeva aspirina in combinazione con EPA, e l’ultimo gruppo placebo.
Quelli del gruppo solo aspirina hanno preso una compressa di aspirina da 300 milligrammi ogni giorno per un anno. I partecipanti al gruppo EPA hanno utilizzato 2 grammi di EPA in quattro capsule per lo stesso periodo di tempo, una dose di EPA superiore alla quantità disponibile nei normali integratori di omega-3.
I risultati mostrano che i partecipanti che hanno assunto l’aspirina per un anno avevano il 22% in meno di polipi complessivi, rispetto al gruppo placebo e coloro che hanno assunto EPA avevano un 9% in meno di polipi