1) Evitare le attività ad elevato dispendio energetico nelle ore più calde della giornata. Preferire la mattina presto o il tardo pomeriggio, evitando accuratamente la fascia oraria 12-15. Un discorso che deve essere valido per tutti, ma soprattutto per i soggetti più fragili, come bambini, donne in gravidanza,anziano e portatori di patologie respiratorie, cardiache o debilitanti in genere. Ozono e caldo, infatti, possono essere un’accoppiata molto pericolosa.
2) Bere molto, almeno un paio di litri al giorno. Si consideri, però, anche il livello di sudorazione e lo sforzo quotidiano.
3) Mangiare cose leggere, sia a pranzo che a cena. Ogni volta che uno si appesantisce, infatti, aumenta la richiesta energetica e quindi la fatica. Attenzione, quindi, sia alla quantità che alla tipologia di ciò che mandiamo: meglio frutta e verdura. Da evitare anche le bevande ricche di zuccheri e alcoolici.
4) Massima attenzione nell’aderenza alla terapia di base, qualora si tratti di soggetti a rischio.
5) Attenzione alle vacanze nelle località marine, montane, lacustri, ecc. più rinomate, perché di solito queste risultano le più inquinate da traffico veicolare e inquinanti ambientali. In generale, nessuna di queste scelte vacanziere è dotata di un potere terapeutico intrinseco. I pazienti respiratori o cardio-respiratori possono villeggiare ovunque. Debbono fare esercizio fisico, ma proporzionato alla loro condizione patologica. Muoversi è importante, ma è altrettanto importante proporzionare lo sforzo alla propria realtà. Quindi, evitare escursioni di cui non si conosce la difficoltà e, comunque, rallentare o fermarsi quando insorge una dispnea evidente. Quindi, libertà di scelta, ma la scelta deve essere razionale e consapevole.